Storia | V.I.T.A S.P.A

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V.I.T.A. S.p.A. leader per il trasporto pubblico, il noleggio autobus, minubus e autovetture da oltre 50 anni in Valle d’Aosta e nel Nord Italia

La V.I.T.A. Valdostana Impresa Trasporti Automobilistici viene fondata il 21 dicembre 1961 dalla famiglia Calliera che da allora ne detiene il controllo societario e la guida strategica.

Era davvero una scommessa, allora, la mia – afferma il fondatore Sergio Calliera -. Aprendo la ditta puntavo tutto sul pullman come mezzo privilegiato di locomozione popolare. E questo negli anni in cui sembrava che il miracolo economico ci dovesse mettere tutti e solo sull’auto. Ed in effetti di automobili se ne vedevano ogni giorno sempre di più“.

Col passare degli anni V.I.T.A. cresce, sperimenta nuove realtà, come il Motor-Home per la Formula Uno ed il Moto Mondiale o il servizio di trasporto svolto per la Juventus F.C., apre nuove sedi operative che si affiancano alla centrale di Arnad e si dota di mezzi moderni ed al passo con le esigenze dei passeggeri.

Sergio Calliera nel frattempo lascia il testimone ai figli Jean Pierre, Roberto e Francesca.

Dal 2010 l’azienda è certificata UNI EN ISO 9001:2008 ed UNI EN ISO 14001:2004: “è un impegno preso in prima persona – spiega l’azienda – per cercare di limitare e di ridurre gli impatti sull’ambiente correlati all’esercizio del trasporto pubblico (emissioni inquinanti, consumo di risorse energetiche, impiego o contaminazione di acqua, aria, suolo e sottosuolo)“.

V.I.T.A. S.p.A. dispone inoltre di un’agenzia viaggi, la VITA TOURS s.a.s. che è da sempre il complemento ideale per il trasporto passeggeri, per poter fornire l’offerta con la formula “tutto compreso”. Il servizio hostess e guida di bordo plurilingue, è inoltre una delle ultime innovazioni specialistiche che qualificano ulteriormente i nostri servizi in autobus.

Ultimo nato è il nostro sito di prenotazione online, www.transfervallee.eu.
Su di esso possono essere prenotati, direttamente e con semplici procedure completamente automatizzate, sia i biglietti per le autolinee a lunga percorrenza che i trasferimenti dai principali aeroporti del Nord d’Italia e da Ginevra per la Valle d’Aosta.

Sergio Calliera (17/11/1938 - 18/01/2017)

Il suo motto (Non ha senso vivere senza condividere…)

Di Sergio hanno scritto – anche brillantemente – i giornali.

Basterà riavvolgere il film della sua vita e fermarci scegliendo alcune pillole di saggezza, di ironia, di voglia di vivere, pensate e scritte da Sergio.

Sono dichiarazioni sue , autografe, raccolte in questi anni e ricordate da Giacomo Sado.

La rassegna si apre con una sua dichiarazione sui valori della convivialità, della condivisione e dell’appartenenza ad una comunità.

Diceva Sergio:

“Non ha senso vivere senza condividere . Perderei anche il piacere di mangiare e di bere se non lo facessi con gli altri .Se  devo prendere anche soltanto un caffè da solo,  divento subito triste e nervoso. Si vive con gli altri, simpatici o antipatici che siano, vicini alle nostre idee o lontani; altrimenti che vita sarebbe ?”

Altre citazioni dedicate al suo lavoro

1-   “ VITA nasce ad Hone nel 1961. Che quello fosse l’anno del primo centenario dell’Unità d’Italia lo sanno tutti; io ho anche qualche altro ricordo.Kennedy era appena stato eletto Presidente degli Stati Uniti e già c’era stato il fallito sbarco americano alla Baia dei Porci. La Juve aveva vinto l’ennesimo scudetto con Charles e Sivori…”

2- Aprire un’azienda di pullman in quegli anni era sicuramente una grossa scommessa imprenditoriale . E Sergio lo sapeva:

“ Era davvero una scommessa, allora, la mia. Aprendo la ditta puntavo tutto sul pullman come  mezzo privilegiato di locomozione popolare. E questo negli anni in cui sembrava che il miracolo economico ci dovesse mettere tutti e solo sull’auto . Ed in effetti di automobili se ne vedevano ogni giorno  sempre  di più. Uno si svegliava al mattino e scopriva che anche il figlio del vicino si era fatto l’auto. Uno sviluppo inarrestabile…”

3- Poi , lo sviluppo non senza difficoltà; ascoltate questa sua dichiarazione tenendo sullo sfondo la politica:

“Nei primi anni ’70 ad un certo punto si comincia a parlare anche in Valle d’Aosta di regionalizzazione dei trasporti, nel senso che qualche partito e più ancora qualche sindacato volevano creare un Ente regionale per gestire direttamente tutti i trasporti pubblici su gomma. Ricordo che un giorno partecipai ad Aosta ad una affollata assemblea al salone delle manifestazioni di  Palazzo regionale e presi ad un certo punto la parola anch’io. Dissi : “volete i miei pullman ? Bene ve li vendo tutti e poi mi candido a fare il Presidente del vostro carrozzone. O il posto l’avete già dato ad un ex sindacalista?” Scoppiarono tutti a ridere! E non se ne fece più nulla.

A volte , è vero, una risata può seppellire tutto …”

4- La sua dote di ironia, accompagnata dal disincanto:

“ Quando comparvero i nostri primi pullman disegnati, più di un amico mi diede del matto. E chissà cosa non pensavano i concorrenti…Allora decisi di fare anche un poster, una gigantografia da appendere alla parete. Davanti al pullman con le barchette e il mare disegnati su una fiancata, era fotografata una bella ragazza bionda, occhi azzurri, con uno zainetto rosa , che faceva l’autostop. Indossava un paio di pantaloncini corti , allora da urlo. Bene, da quel momento tutti mi dissero che avevo avuto un’idea geniale…”

5- Una sua massima sulla comunità, che per lui era, in fondo, la comunità umana.

«Non ha senso se con il nostro lavoro non contribuiamo a rendere la Valle un posto dove stare sempre meglio . Territori sempre più belli e senza più povertà. Ma anche a migliorare il mondo. Come si può pensare di vivere bene senza rispettare gli altri e se non si dà una mano a chi ne ha davvero bisogno ?”

6- Non si può chiudere questa rassegna dimenticando il valore che egli attribuiva alla responsabilità. Specie se pensiamo al crescente numero di de-responsabilizzati di oggi.

Sergio talmente credeva nel dovere di essere responsabili ( nel lavoro  e nella vita) che quando succedeva qualcosa istintivamente si domandava : perché ? Non diceva subito: chi é stato? E prima degli altri interrogava se stesso :dove posso aver sbagliato?

7- Sarebbe dimenticanza grave se non ricordassimo i valori della modestia, dell’onestà e del pragmatismo. Le cose concrete, anziché l’apparenza.

Sergio esibiva sempre un suo originalissimo biglietto da visita. Anche nelle circostanze importanti, nel presentarsi ad una trattativa importante.

Cosa c’era scritto su quel biglietto? Semplicemente questo: Sergio Calliera, non dottore.

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